G
IOVANNA
V
ENTRONE
V
ASSALLO
Ceramica islamica / Islamic Pottery
Pottery painted on a coloured slip
(MO117, MO118,
MO128, MO131, MO129, MO134)
North-Eastern Iranian territories; 10th-11th century.
The appearance on the market of wares painted on a
coloured background has been rightly considered a
natural evolution of the potters’ creativity which on
the other uses, albeit with originality, the same
repertoires of polychrome pottery on a pale
background, and this therefore considered coeval to it
and with the same provenance. The painted decoration
is applied on black, on red (in the shade of ‘tomato
red’), and sometimes on the naturally reddish colour
of the clay, and is then covered with a transparent lead
glaze which occasionally has a greenish tone. Some
groups show a marked prevalence of small forms, in
particular bowls, preferably with curved sides and a
rounded rim on a disc-foot.
Numerous examples of this production that is still
unique to the eastern provinces of Iran, as the Gurgan
and the Khurasan, up to Transoxiana, have been
unearthed at Nishapur (Wilkinson 1973: 158-78). The
small bowl MO117 features a covering decoration
painted in white on a black background and consisting
of three large dots arranged in a pyramid, a very
common motif on Samanid pottery, and as such found
both in Khurasan and Transoxiana, but which seems to
antedate Islam and to have been originally elaborated
on textiles (
Id.
: 172: nos. 13, 14). MO118 instead
features the rosette with rounded petals already seen
on MO167, which is presented here in a different
palette – with white petals containing three dots in
green – and alternated with a trilobed ‘lily-shaped’
leaf, similar to an exemplar presented by Wilkinson
(1973: no. 17), to a sample in the Sabah collection
(Watson 2004: cat. Gb.10), and to one in the Japanese
collections (Mikami 1962: no. 22).
On the five specimens with a red background, in
Ceramiche dipinte su ingobbio colorato
(MO117,
MO118, MO128, MO131, MO129, MO134)
Territori iranici nordorientali; X-XI secolo.
Una naturale evoluzione dell’inventiva dei ceramisti è
stata a giusta ragione giudicata la comparsa sul
mercato della ceramica con un fondo colorato la quale
del resto ripropone, sia pure con originalità, i repertori
della ceramica policroma su fondo chiaro, della quale
è quindi considerata conterranea e contemporanea. La
decorazione dipinta viene applicata sul nero, sul rosso,
nella tonalità ‘rosso pomodoro’, e, a volte, sul colore
naturalmente rossastro dell’argilla ed è quindi
ricoperta da una vetrina al piombo trasparente che in
qualche caso ha una tonalità verdastra. In alcuni
gruppi è stata rilevata una netta prevalenza delle forme
di piccole dimensioni, in particolare coppe, di
preferenza con parete ricurva e bordo arrotondato su
piede a disco.
Numerosi esempi di questa produzione che risulta
ancora esclusiva delle province orientali dell’Iran,
come il Gurgan, il Khurasan fino alla Transoxiana,
sono stati rinvenuti a Nishapur (Wilkinson 1973: 158-
78). Sulla coppetta MO117 è dipinto in bianco su
fondo nero un motivo tappezzante formato da tre
grossi punti disposti a piramide, assai diffuso sul
vasellame samanide, e come tale, è stato rinvenuto sia
in Khurasan che in Transoxiana, ma la cui origine
sarebbe precedente all’Islam veicolata mediante i
tessuti (
Id.
: 172, nn. 13, 14). MO118 mostra invece la
rosetta con petali circolari, già vista sulla MO167, ora
proposta in altra cromia con petali bianchi – che
racchiudono tre punti in verde – e alternata a una
foglia trilobata, ‘a giglio’, simile un esempio illustrato
da Wilkinson (1973: n. 17), a uno della collezione al-
Sabah (Watson 2004: cat. Gb.10) e a uno delle
collezioni giapponesi (Mikami 1962: n. 22).
Sui cinque esemplari con fondo rosso, oltre alla
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