G
IOVANNA
V
ENTRONE
V
ASSALLO
Ceramica islamica / Islamic Pottery
E. Pottery painted in brown and red on a white slip
(MO127, MO105, MO120, MO167, MO112, MO170,
MO169, MO113, MO116)
Closely connected and coeval to the vessels with
pseudo-epigraphic decoration painted in monochrome
brown/black, this group, featuring the highly
characteristic bichrome decoration in brown and red,
contributes to the extension of the decorative repertoire,
with pseudo-inscriptions occupying the entire wall, or
garish polylobed palmettes standing out against the
inner surface with their variable positioning.
The outlines have oblique sides and rest upon a ring-
or disc-foot, showing no external decoration.
The decorative scheme of the group characterized by
radial decoration includes a series of concentric bands,
both large and narrow, dotted and undotted,
surrounding the pseudo-inscription with letters’ stems
radially positioned around the circle at the bottom
which contains complex painted motifs, such as the
interlaced dotted ribbon (MO127), or unintelligible and
rather plain graphemes (MO105, MO120), or, finally,
two circular flowers with round black petals separated
by a geometrical vegetal element (MO167). Similar
exemplars belong to the Khalili collection (1994: nos.
81, 82). In all the above-mentioned cases the pseudo-
inscription can be interpreted as a simplified rendering
of the word
al-yumn
(‘happiness’), clearly identified
by Flury and Bol’shakov (Ventrone 1974: 222). Abowl
almost identical to MO127 is preserved at the Victoria
and Albert Museum of London (Lane 1947: 18, pl.
19B), while another one is in the Foroughi collection in
Teheran (Scavizzi 1966: no. 2); another two bowls,
more simple bowls, attributed to the 9th-11th century,
are preserved in the Japanese collections of the MNAO
in Rome (Mikami 1962: fig. 35; 1964: figs. 50, 54, 55).
An exclusively geometrical motif decorates bowl
MO112, in which however it is still possible to identify
E. Ceramiche dipinte in bruno e rosso su fondo
bianco
(MO127, MO105, MO120, MO167, MO112,
MO170, MO169, MO113, MO116)
Strettamente connesso alle ceramiche con decorazione
pseudo-epigrafica dipinta solo in bruno/nero e delle
quali è contemporaneo, questo gruppo dipinto nelle
due tonalità molto caratteristiche, bruno e rosso,
amplia di molto il repertorio decorativo ora con
pseudoepigrafi che occupano tutta la parete, ora con
vistose palmette polilobate che spiccano sulla
superficie interna disponendosi in vario modo.
Le sagome hanno pareti oblique spesso con
carenatura bassa e poggiano su piede ad anello o a
disco e non presentano alcuna decorazione all’esterno.
Lo schema decorativo del gruppo con decorazione
radiale comprende una serie di bande concentriche, più
o meno larghe, puntinate e non, che fanno da cornice
alla pseudo-iscrizione nella quale le aste delle lettere
sono disposte a raggiera intorno al cerchio del fondo,
dove sono dipinti motivi complessi come l’intreccio di
nastri puntinati (MO127), o grafemi non molto vistosi
e inintelligibili (MO105, MO120), o infine due fioroni
circolari con petali rotondi e neri divisi da un elemento
geometrico vegetale (MO167). Esemplari simili
appartengono anche alla collezione Khalili (1994: nn.
81, 82). In tutti i casi citati la pseudo-iscrizione è
riconducibile a una semplificazione molto diffusa del
vocabolo
al-yumn,
‘la felicità’, ben individuato dagli
studi di Flury e di Bol’shakov (Ventrone 1974: 222).
Una coppa pressoché identica alla MO127 è oggi al
Victoria andAlbert Museum di Londra (Lane 1947: 18,
tav. 19B) e un’altra fa parte della collezione Foroughi
di Teheran (Scavizzi 1966: n. 2); altre due, più
semplici, sono al MNAO di Roma (inv. nn. 2631,
3260), nelle collezioni giapponesi e sono attribuite ai
secoli IX-XI (Mikami 1962: fig. 35; 1964: figg. 50, 54,
55). Ornato esclusivamente geometrico è invece quello
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