R
        
        
          OBERTA
        
        
          G
        
        
          IUNTA
        
        
          
            Stele funerarie islamiche / Islamic funerary steles
          
        
        
          
            Horizontal stele
          
        
        
          (MO181)
        
        
          Egypt; 10
        
        
          
            jumādà al-uḫrà
          
        
        
          252 (28 June 866).
        
        
          Bibl.: Oman 1965: 314-15, no. V;
        
        
          
            Arte islamica a Napoli
          
        
        
          1968: 141-42, no. 311.
        
        
          The stele has the shape of a regular rectangle. The epitaph
        
        
          is distributed over six lines and is enclosed on four sides
        
        
          within two concentric rectangular frames in relief. In
        
        
          comparison with the outer one, the inner frame is narrower
        
        
          and slightly recessed. The writing is carved in rather deep
        
        
          relief, in Kufic with large triangular apexes, with no vowels,
        
        
          nor diacritical and orthographic marks.
        
        
          1 In the name of God, the Compassionate, the Merciful.
        
        
          This is the tomb of Umm ‘Abd
        
        
          2 Allah, emir of the eighty (knights) Ṣulḥ b. Ḥābiš, Arab
        
        
          
            azdiyya
          
        
        
          3 emigrated. She died pure, uncontaminated by dishonour
        
        
          and faul
        
        
          4 ts and innocent. The quill has not recorded for her guilt
        
        
          nor sin.
        
        
          5 She died – may God’s mercy and forgiveness be upon her –
        
        
          on Thursday
        
        
          6 after ten elapsed (days) in
        
        
          
            jumādà al-uḫrà
          
        
        
          of the year
        
        
          two and fifty and two hundred (10
        
        
          
            jumādà al-uḫrà
          
        
        
          252/28 June 866).
        
        
          
            Stele orizzontale
          
        
        
          (MO181)
        
        
          Egitto; 10
        
        
          
            jumādà al-uḫrà
          
        
        
          252 (28 giugno 866).
        
        
          Bibl.: Oman 1965: 314-15, n. V;
        
        
          
            Arte islamica a Napoli
          
        
        
          1968: 141-42, n. 311.
        
        
          La stele ha la forma di un rettangolo regolare. L’epitaffio si
        
        
          sviluppa su sei righi ed è racchiuso sui quattro lati entro due
        
        
          cornici concentriche rettangolari in rilievo. La cornice
        
        
          interna è più stretta e leggermente incassata rispetto a quella
        
        
          esterna. Scrittura scolpita in rilievo piuttosto pronunciato, in
        
        
          cufico con ampi apici triangolari, privo di punti diacritici,
        
        
          vocali e segni ortografici.
        
        
          1 Nel nome di Dio, Clemente, Misericordioso. Questa è la
        
        
          tomba di Umm ‘Abd
        
        
          2 Allāh, comandante degli ottanta (cavalieri), Ṣaliḥ (o
        
        
          Ṣulḥ) b. Ḥābiš, araba azdita,
        
        
          3 emigrata. È morta pura, incontaminata da disonore e col
        
        
          4 pe, innocente. Il calamo non ha segnato per lei né colpa
        
        
          né errore.
        
        
          5 È morta – che la misericordia di Dio e il Suo perdono
        
        
          siano su di lei – nel giorno di giovedì
        
        
          6 a dieci (giorni) trascorsi di
        
        
          
            jumādà al-uḫrà
          
        
        
          dell’anno
        
        
          due e cinquanta e duecento (10
        
        
          
            jumādà al-uḫrà
          
        
        
          252/28
        
        
          giugno 866).
        
        
          117