due capi. La pseudo-iscrizione contenuta nei tre cartigli del
fondo è eseguita in cufico con apici triangolari su un fondo
di tralci gemmati e foliati ed è composta da brevi parole
prive di senso ma fortemente ispirate a quelle utilizzate nei
testi di buon augurio.
I brucia-incenso
L’uso dei brucia-incenso non sembra attestato nei
territori islamici orientali prima del IX-X secolo; tra
gli esemplari più antichi si segnala quello un tempo
esposto al Museo Nazionale di Kabul (Melikian-
Chirvani1982:32, fig. 7)
9
conbasecircolare, coperchio
a cupola – provvisto di fori circolari e triangolari – e
lungo manico a sezione quadrata. La forma della base
con il suo coperchio sembra aver tratto ispirazione
da quella degli stūpa dell’Iran orientale (soprattutto
Kabulistan e Sistan).
10
Fortemente ispirato a modelli
architettonici è anche un altro degli esemplari più
antichi (ascrivibile all’epoca samanide, X-XI sec.),
dove il coperchio a cupola è sostituito da un elemento
in forma di nicchia di
miḥrāb
con arco pentalobato
(Melikian-Chirvani 1982: 32-34, fig. 8).
11
Esiste
un’ampia varietà di brucia-incenso, soprattutto tra la
fine dell’XI e gli inizi del XIII secolo: tra i tipi più
peculiari vi sono quelli in forma di animale, sia felini
che uccelli.
12
Su molti esemplari del tipo a cupola o
semi-cupola un animale (soprattutto un uccello) è
posizionato sulla sommità del coperchio e funge da
presa.
13
Principali elementi bibliografici di riferimento
: Harari
1938-39: 2485-86, tavv. 1297-99; Melikian-Chirvani
1982: 31-34; Baer 1983: 45-61; Allan 1986: 25-34).
Brucia-incenso
(MO185)
Bronzo fuso con decorazione incisa, applicata e traforata.
Territori iranici orientali (Khurasan); XII-XIII secolo.
Il brucia-incensoè formatodaunabaseesagonale su trepiedini,
provvista di un coperchio a cupola. Il fondo, sia interno che
two ends. The pseudo-inscription contained in the three
cartouches of the bottom is in Kufic, with triangular apexes
against a background with gemmate and foliate vines, and it
is composed by short words with no meaning, but definitely
inspired by those used in well-wishing texts.
Incense-burners
The use of incense-burners does not seem to be
documented in the Eastern Islamic territories before the
9th-10th century; among the most ancient examples,
there is the one formerly exhibited at the Kabul National
Museum (Melikian-Chirvani 1982: 32, fig. 7)
9
with a
circular base, a dome shaped cover – provided with
circular and triangular holes – and a long handle with
square section. The shape of the base with its cover
seems to have been inspired by that of the stūpa of the
Eastern Iran (especially Kabulistan and Sistan).
10
Also
strongly inspired by architectonic models is another of
the most ancient examples (attributable to the Samanid
era, 10th-11th century), in which the dome shaped cover
is substituted by an element in the shape of a
miḥrāb
niche, with a five-lobed arch (Melikian-Chirvani 1982:
32-34, fig. 8).
11
There is a large variety of incense-
burners, especially between the end of the 11th and the
early 13th century: among the most distinctive types
there are those in the shape of animals, both felines and
birds.
12
On many examples of the dome or semi-dome
type, an animal (especially a bird) is positioned on the
top of the cover and serves as a hold.
13
Main bibliographical references
: Harari 1938-39:
2485-86, pl. 1297-99; Melikian-Chirvani 1982: 31-
34; Baer 1983: 45-61; Allan 1986: 25-34).
Incense-burner
(MO185)
Cast bronzewithengraved, appliedandopen-workdecoration.
Eastern Iranian territories (Khurasan); 12th-13th century.
The incense-burner is composed of an exagonal base with
three small feet and a dome shaped cover. The bottom, both
Museo Orientale ‘Umberto Scerrato’
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