intagliata, composta da due leoni seduti sulle zampe
posteriori e affrontati, mentre al di sotto della scena è
raffigurato un quadrupede con corna. Due anelli si trovano
ai lati della presa, verosimilmente usati per il passaggio di
una cordicella da sospensione.
L’esemplare si confronta soprattutto con due crogiuoli del
Victoria andAlbert Museum (inv. nn. M.133-1929 e M.132-
1929) attribuiti daMelikian-Chirvani (1982: 50-51, figg. 13,
14) all’XI-XII secolo. La lunghezza dell’oggetto (maggiore
rispetto a questi ultimi), la natura della decorazione e
l’assenza di epigrafi lasciano supporre per questo esemplare
una datazione di poco posteriore, verosimilmente da
ascrivere a un periodo compreso tra la seconda metà del
XII secolo e gli inizi del secolo successivo.
I cucchiai
Tra il vasellame da cucina e/o da tavola i cucchiai
sembrano essere l’elemento meno diffuso nella
produzione metallistica di area iranica prima
dell’avvento dei Safavidi (1501-1765). Tra gli
esemplari ascritti all’XI-XII secolo segnaliamo
innanzitutto quelli della collezione Harari (1938-39,
tav. 1351C), sebbene Melikian-Chirvani (1982: 126)
nutra seri dubbi circa la loro datazione. Lo studioso
precisa infatti che uno dei pochi esempi a lui noti,
sicuramente ascrivibile al XIII secolo, è conservato
al Victoria and Albert Museum di Londra (inv. n.
M.6-1974; Melikian-Chirvani 1982: 125-26: n. 54).
È opportuno invece segnalare che un discreto numero
di cucchiai è stato scoperto nel 1957 dalla Missione
Archeologica Italiana in Afghanistan, durante gli
scavi di una residenza privata di Ghazni nota con
il nome di ‘Casa dei Lustri’
21
e datata a un periodo
non successivo ai primi anni del XIII secolo. Tutti
gli esemplari
22
sono in bronzo e presentano una
paletta leggermente a goccia e un lungo e sottile
manico orizzontale. Altri cucchiai in bronzo, molto
simili a quelli rinvenuti a Ghazni, sono stati scoperti
decoration, composed by two face to face lions seated on
their hind legs, while underneath the scene we find the
representation of a quadruped with horns. There are two
rings at the sides of the handle, probably used to allow for
the passage of a suspension rope.
This example can be especially compared to two crucibles
stored at the Victoria and Albert Museum (inv. nos. M.133-
1929 andM.132-1929) whichMelikian-Chirvani (1982: 50-
51, figs. 13, 14) ascribes to the 11th-12th century. The size
of the object (longer than these), the type of decoration and
the lack of epigraphic inscriptions suggest a slightly later
dating for this item, which should probably be attributed
to a period comprised between the second half of the 12th
century and the early years of the following century.
Spoons
Among the kitchenware and/or tableware, spoons
seem to be the less common element in the metal
production of the Iranian area before the coming
of the Safavids (1501-1765). Among the examples
ascribed to the 11th-12th century, it is worth
mentioning, first of all, those of the Harari collection
(1938-39, pl. 1351C), although Melikian-Chirvani
(1982: 126) raises serious doubts concerning their
dating. The scholar clarifies in fact that one of the few
examples known to him, certainly attributable to the
13th century, is preserved at the Victoria and Albert
Museum in London (inv. no. M.6-1974; Melikian-
Chirvani 1982: 125-26: no. 54). But it should be
pointed out that a good number of spoons were
found in 1957 by the Italian Archaeological Mission
in Afghanistan during the excavation of a private
residence in Ghazni, known as the ‘House of the
Lustre wares’,
21
and dated to a period not later than
the first years of the 13th century. All these items
22
are in bronze and have a small, slightly drop-shaped
bowl and a long and slender horizontal handle. Other
bronze spoons, very similar to those found in Ghazni,
R
OBERTA
G
IUNTA
Metalli islamici / Islamic Metalwork
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