bordo sono applicate due ansule verticali a sezione semi-
circolare una delle quali ancora conserva il manico in forma
di vistoso anello tortile. Sulla base è incisa una stretta fascia
con una corda a due capi. Sulla parete otto lunghe doppie
mandorle in altorilievo disposte in due gruppi di quattro
nella parte compresa tra le due anse. Al di sotto di queste
ultime, due protomi antropomorfe. Il bordo reca una fascia
epigrafica continua con iscrizione in cufico con terminazioni
vegetali. Il testo, quasi completamente abraso, era di natura
benaugurale come si deduce dai termini
اﻟﱪﻛﺔ
(‘benedizione’)
e
اﻟﺴﻌﺎدة
(‘felicità’). Un esemplare con otto lunghe gocce
sbalzate, di un tipo molto simile, è conservato al Museo di
Berlino ed è stato ascritto, pur con qualche dubbio, al X-XI
secolo (Harari 1938-39: tav. 1280A). Al IX-X secolo è
proposta invece la datazione di un piccolomortaio con lunghe
mandorle e due protomi antropomorfe della Keir Collection
(Fehérvári 1976: n. 16, tav. 5). È tuttavia più probabile che
l’esemplare della collezione del Museo Orientale di Napoli
rientri in una produzione del XII-XIII secolo.
Mortaio
(MO190)
Bronzo fuso con decorazione incisa, intagliata e applicata.
Territori iranici; inizi XIII secolo.
Mortaio monoansato, di forma ottagonale con bordo
leggermente estroflesso e arrotondato. Un sottile listello in
rilievo corre sotto il bordo, privo di decorazione. Nel centro
di ogni parete è applicato un elemento a doppia mandorla;
solo la parete su cui è saldata l’ansa reca due doppie
mandorle posizionate più in basso rispetto alle precedenti.
L’ansa assume la forma di una protome zoomorfa, come
è riscontrabile anche su vari mortai provenienti dall’Iran
occidentale, ugualmente ascritti al XIII secolo (Melikian-
Chirvani 1982: 159-62, nn. 67-70).
I crogiuoli per indaco
Tipici della produzione del Khurasan dell’XI-inizi XIII
secolo sono alcuni crogiuoli per indaco, pigmento di
are two vertical small handles with semi-circular section, one
of which still keeps the handle in the shape of a large spiral
ring. A short band with a rope with two ends is incised on
the base. On the wall there are eight long double almonds in
high relief, arranged in two groups of four in the area between
the two handles. Below these, there are two anthropomorphic
protomes. The rim features a continuous epigraphic band
with an inscription in Kufic with vegetal endings. The text,
almost totally abraded, was of the well-wishing type, as can
be inferred from the words
اﻟﱪﻛﺔ
(‘divine grace’) and
اﻟﺴﻌﺎدة
(‘felicity’). An exemplar with eight long embossed drops of a
very similar type is stored at the Berlin Museum, and has been
attributed, though with some doubts, to the 10th-11th century
(Harari 1938-39: pl. 1280A). 9th-10th century, instead, is the
suggested dating of a small mortar with long almonds and two
anthropomorphic protomes of the Keir Collection (Fehérvári
1976: no. 16, pl. 5). However, it is more likely that the item
in collection of the Museo Orientale of Naples is part of a
production of the 12th-13th century.
Mortar
(MO190)
Cast bronze with incised, engraved and applied decoration.
Iranian territories; early 13th century.
This is a one-handled mortar in octagonal shape with a
slightly everted and rounded rim. A slim band in relief
runs below the undecorated rim. A double almond element
is applied in the middle of each wall; only the wall upon
which the handle is welded features two double almonds
positioned at a lower level than the previous ones. The
handle takes the shape of a zoomorphic protome, as can
be found also on various mortars originating from Western
Iran, which are equally attributed to the 13th century
(Melikian-Chirvani 1982: 159-62, nos. 67-70).
Indigo crucibles
Representative of the Khurasan production from the
11th to the early 13th century are some indigo crucibles,
Museo Orientale ‘Umberto Scerrato’
144