dispositivo amministrativo e mezzo per conferire validità
giuridica ai documenti della pratica legale. Lo stretto
rapporto che lega i sigilli alla scrittura è inoltre evidente
dalla pratica diffusa di affiancare alle raffigurazioni
iscrizioni contenenti il nome ed eventualmente il ruolo o
la funzione di coloro che li possedevano e usavano, o
anche iscrizioni dedicatorie agli dèi o al sovrano, o,
ancora, formule beneauguranti o preghiere. I sigilli erano
infatti anche considerati come amuleti e perciò indossati
a mo’ di ciondoli, talvolta incastonati in preziose
montature, sospesi a cordicelle passanti nei fori che
correvano lungo l’asse verticale dei sigilli cilindrici o in
quello ricavato sulla sommità dei sigilli a stampo di forma
piramidale o conoide o ellissoidale.
In progresso di tempo il repertorio iconografico dei
sigilli si espanse a illustrare tematiche attinenti a ogni
aspetto della vita materiale e spirituale dell’uomo:
scene riconducibili ai diversi settori dell’economia, al
potere, alla guerra, alla religione e alla mitologia
riflettono la
Weltanschauung
delle complesse società
del Vicino Oriente antico e ne documentano il mutare
nel corso dei millenni. Allo stesso tempo, i materiali
impiegati – ad esempio pietre semi-preziose quali
lapislazzuli, corniola, cristallo di rocca, quarzi, metalli
preziosi – testimoniano la capacità e possibilità di
approvvigionamento di beni di lusso e l’estensione dei
commerci a lunga distanza.
In molti casi veri e propri piccoli capolavori, sorta di
rilievi in miniatura, i sigilli documentano tecniche di
lavorazione, gusto, tendenze e stili dell’arte figurativa
vicino-orientale antica nell’arco di oltre tre millenni, e,
in particolar modo per quanto concerne la scultura e il
rilievo, suppliscono spesso alla mancanza di fonti
dirette (Collon 1987
a
: 7).
A motivo delle diverse, molteplici loro valenze –
dispositivi amministrativi, strumenti della pratica legale,
espressione della visione del mondo,
objets d’art
,
the seal, or dedications to the gods or the king, or well-
wishing formulas or prayers. Seals were also regarded
as amulets. As such, they were worn as pendants,
sometimes set in mounts of precious materials, or
hanging on strings threaded through holes bored
lengthwise in cylinder seals or through the tops of
pyramid or cone-shaped stamp seals.
Over time, the iconographic repertoire of seals was
expanded to illustrate themes from all aspects of the
material and spiritual life of human beings. The scenes
refer to the different sectors of the economy, and to
political power, war, religion and mythology. They
reflect the
Weltanschauung
of ancient Near Eastern
complex societies and their evolution over the
centuries. At the same time, the materials seals are
made of – for example, semi-precious stones like lapis
lazuli, carnelian, rock crystal, and quartzes, or
precious metals – bear witness to the capacity of these
societies to procure luxury goods and the extension of
their long-distance trade.
Being often true miniature masterpieces of relief
work, seals document manufacturing techniques,
tastes, trends and styles in ancient Near Eastern art
over more than three thousand years, often making up
for our lack of direct evidence for other forms of art,
especially as regards sculpture and relief (Collon
1987
a
: 7).
Due to their multifaceted significance – as
administrative tools, instruments in legal practice,
expressions of world views, art objects, and amulets –
Near Eastern seals have been the object of innumerable
studies,
2
ever since the first specimens were brought to
light in the pioneering French and English excavations
of the mid 19th century that led to the rediscovery of
the civilizations of ancient Mesopotamia and the pre-
classical Near East.
Although the practical function of seals was
S
IMONETTA
G
RAZIANI
I sigilli del Vicino Oriente antico / Seals from the Ancient Near East
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