Asiatici. Un sentito e direi doveroso ringraziamento,
anche se postumo, va infine a Umberto Scerrato che
con perseveranza nei lontani anni ’70 si è battuto per
dare agli studenti dell’Istituto Orientale questo
contributo concreto e tangibile della cultura islamica
che proprio nella produzione ceramica ha saputo
manifestare al meglio una delle sue più caratteristiche
potenzialità creative.
Last but not least
un pensiero
riconoscente va al Rettore de ‘L’Orientale’ che,
superando difficoltà di varia natura, per primo ha
sentito l’esigenza di dare una degna cornice a queste
ceramiche e agli altri preziosi materiali che nel corso
degli anni e in diverse occasioni sono stati raccolti.
1
Tra i repertori più significativi segnaliamo quelli provenienti dai
siti di: Samarra (Sarre 1925), Khirbet al-Mafjar (Baramki 1942),
al-Mina (Lane 1938) Kish (Reitlinger 1935), Susa (Rosen Ayalon
1963; Kervran 1977; Boucharlat, Labrousse 1979), Rayy (Schmidt
1936), Istakhr (Schmidt 1939), Sirjan (Morgan, Leatherby 1987),
Siraf (Whitehouse 1979), Nishapur (Wilkinson 1973), Ghubayra
(Bivar 2000) e, in Afghanistan, Bamiyan, Balkh e Lashkari Bazar
(Gardin 1957
a
; 1957
b
; 1963).
2
Sulla consistenza del corpo ceramico e sulle tecniche decorative è
interessante l’opera di Abū’l-Qāsim degli inizi del XIV secolo,
tradotto e commentato daAllan 1975; per approfondire l’argomento
si veda inoltre Cuomo di Caprio 1985.
3
Tra questi rientra una delle forme specifiche di questo mondo
‘nomade’, ovvero le fiasche del pellegrino sulle quali, nonostante
il loro uso corrente, non si è rinunciato ad applicare svariati ed
elaborati ornati (Watson 2004: 123, cat. Ac.3).
4
Per tradizione, in questo museo confluiscono esemplari, sia pure
frammentari, tra i più indicativi degli scavi effettuati in gran parte
del mondo islamico.
5
A Sirjan, nella provincia meridionale di Kirman, sono state
rinvenute ceramiche simili databili tra la metà del X e dell’XI
secolo (Morgan, Leatherby 1987).
6
Si veda, a titolo d’esempio il bell’esemplare della collezione
Rocchi, in deposito presso il Museo Nazionale d’Arte Orientale
di Roma (Scerrato 1968: 14, 15).
the Department of Asian Studies. Deeply felt and due
gratitude goes also, though posthumously, to Umberto
Scerrato who, with perseverance in the now distant
1970s, devoted his energy to provide the students of
the Istituto Orientale with these concrete and tangible
contribution of the Islamic culture that just in the
production of pottery has best displayed its most
characteristic creative powers. Last but not least, I
wish to thank the Rector of ‘L’Orientale’ who, among
difficulties of any kind, urgently felt the need to give
a worthy collocation to these ceramics and to the other
precious materials collected over the years and on
several occasions.
1
Among the most important repertoires we mention those coming
from the sites in: Samarra (Sarre 1925), Khirbet al-Mafjar
(Baramki 1942), al-Mina (Lane 1938), Kish (Reitlinger 1935),
Susa (Rosen Ayalon 1963; Kervran 1977; Boucharlat, Labrousse
1979), Rayy (Schmidt 1936), Istakhr (Schmidt 1939), Sirjan
(Morgan, Leatherby 1987), Siraf (Whitehouse 1979), Nishapur
(Wilkinson 1973), Ghubayra (Bivar 2000) and, in Afghanistan,
Bamiyan, Balkh and Lashkari Bazar (Gardin 1957
a
; 1957
b
; 1963).
2
An interesting work on the consistency of the ceramic body and
the decorative techniques is that by Abū’l-Qāsim, dating back to
the 14th century, translated and commented by Allan 1975; for
further reference to this topic see also Cuomo di Caprio 1985.
3
Among these, we find one of the specific shapes of this ‘nomadic’
world, that is the pilgrim’s flasks which, despite their everyday
use, featured the application elaborated and varied decoration
patterns (Watson 2004: 123, cat. Ac.3).
4
Traditionally, this museum gathers exemplars, even fragmented,
among the most representative of the excavations carried out in
the Islamic world.
5
Pottery of this type and datable between mid-10th and 11th
century, was found in Sirjan, in the southern province of Kirman
(Morgan, Leatherby 1987).
6
See, for example, the beautiful exemplar in the Rocchi collection,
stored at the National Museum of Oriental Art in Rome (Scerrato
1968: 14, 15).
G
IOVANNA
V
ENTRONE
V
ASSALLO
Ceramica islamica / Islamic Pottery
253