unica in grado di fornire dati veramente nuovi per una
        
        
          più precisa conoscenza della storia e cultura delle
        
        
          popolazioni del Corno d’Africa. Testimonianza di tale
        
        
          interesse sono l’ampio spazio dato alle informazioni
        
        
          archeologiche nella
        
        
          
            Rassegna di Studi Etiopici
          
        
        
          da lui
        
        
          diretta dagli anni Cinquanta del secolo scorso ai primi
        
        
          anni di questo e una piccola collezione di reperti
        
        
          archeologici provenienti principalmente dall’Eritrea a
        
        
          lui donati da Giuseppe Tringali,
        
        
          1
        
        
          e poi depositati presso
        
        
          il Laboratorio di Archeologia Africana dell’UNO,
        
        
          grazie alla generosità del figlio, dott. Mauro Ricci.
        
        
          A Lanfranco Ricci si deve l’attivazione degli
        
        
          insegnamenti di Egittologia, assegnato nel 1970 al
        
        
          compianto Claudio Barocas, e di Archeologia ed
        
        
          Antichità Etiopiche, assegnatomi nel 1974, e l’avvio
        
        
          della Missione Archeologica in Etiopia nel 1973.
        
        
          L’istituzione di Egittologia e Archeologia ed Antichità
        
        
          Etiopiche è stata cruciale: tutte le indagini archeologiche
        
        
          dell’Ateneo inAfrica si sono svolte nell’ambito di questi
        
        
          due insegnamenti.
        
        
          Allo scopo di formare un archeologo etiopista, su
        
        
          indicazione dell’egittologo Sergio Donadoni e del
        
        
          paletnologo Salvatore M. Puglisi, sotto la cui guida stavo
        
        
          completando la specializzazione in Archeologia
        
        
          Orientale all’Università di Roma ‘La Sapienza’ con una
        
        
          ricerca sul Periodo Predinastico egiziano, nel 1971
        
        
          Lanfranco Ricci mi inviò in Etiopia per partecipare agli
        
        
          scavi della Missione Franco-Etiopica a Yeha (Tigrai,
        
        
          Etiopia settentrionale) diretta da Francis Anfray. La mia
        
        
          partecipazione a questa missione nel 1971 e 1972
        
        
          determinò l’orientamento della ricerca archeologica
        
        
          dell’UNO in Africa. In quell’occasione infatti vennero
        
        
          elaborate le linee di indagine che avrebbero caratterizzato
        
        
          i progetti dell’UNO nei decenni seguenti: storia del
        
        
          popolamento del Corno d’Africa settentrionale; origini e
        
        
          sviluppo dello stato etiopico; ruolo del commercio tra
        
        
          Mediterraneo e Oceano Indiano, lungo la Valle del Nilo
        
        
          archaeology is well documented by the room he always
        
        
          gave archaeology as the director of the
        
        
          
            Rassegna di
          
        
        
          
            Studi Etiopici
          
        
        
          from the 1950s to the early 2000s, as
        
        
          well by a small private collection of archaeological
        
        
          artefacts, mainly from Eritrea, he got from an Italian
        
        
          resident and archaeologist, Giuseppe Tringali.
        
        
          1
        
        
          These
        
        
          artefacts were donated to the Laboratory of African
        
        
          Archaeology, UNO, as a generous donation by Dr
        
        
          Mauro Ricci.
        
        
          Lanfranco Ricci made also possible the opening of
        
        
          the classes in Egyptology, covered since 1970 by the
        
        
          late Claudio Barocas (1941-1989), and Ethiopian
        
        
          Archaeology and antiquities, I am covering since 1974,
        
        
          and the establishment of the Italian Archaeological
        
        
          Expedition in Ethiopia in 1973. The opening of
        
        
          Egyptology and Ethiopian Archaeology represented a
        
        
          very important step forward in the development of
        
        
          African archaeology at UNO as all UNO archaeological
        
        
          investigations in Africa were a relevant component of
        
        
          these courses since the 1970s.
        
        
          In 1971 Lanfranco Ricci, on the suggestion of the
        
        
          Egyptologist Sergio Donadoni and the Prehistorian
        
        
          Salvatore M. Puglisi, with whom I was specializing in
        
        
          Oriental Archaeology with a dissertation about the
        
        
          Egyptian Predynastic at the University of Rome ‘La
        
        
          Sapienza’, sent me to Ethiopia for participating to the
        
        
          excavations of the French-Ethiopian Archaeological
        
        
          Expedition at Yeha (Tigray, northern Ethiopia), under
        
        
          the direction of Francis Anfray, in order to train me as
        
        
          an Ethiopianist Archaeologist. My participation to this
        
        
          expedition in 1971 and 1972 determined the whole
        
        
          orientation of later UNO archaeological activity in
        
        
          Africa. In those years all main research questions,
        
        
          which characterized UNO investigations in Africa,
        
        
          emerged: history of the peopling of the northern Horn
        
        
          of Africa; origins and development of the ancient
        
        
          Ethiopian state; role of long distance trade between the
        
        
          Museo Orientale ‘Umberto Scerrato’
        
        
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