Nel 2005, 2009 e 2010 l’UNO ha collaborato con
l’UNESCO alla valutazione del rischio archeologico
della necropoli reale di Aksum nell’ambito del
programma di ricollocazione dell’Obelisco di Roma,
restituito dall’Italia all’Etiopia nel 2007, all’elaborazione
del piano urbanistico della città in previsione
dell’organizzazione di un parco archeologico e alla
formazione di guide per l’Ufficio della Cultura e
Turismo locale.
Nel 2001 l’Ateneo ha avviato un progetto di ricerca
con la Boston University sul sito di Mersa/Wadi
Gawasis sulla costa del Mar Rosso in Egitto, sotto la
direzione di KathrynA. Bard e mia. Sono state condotte
dieci campagne tra il 2001 ed il 2011, nel corso delle
quali sono stati messi in luce i resti dell’approdo
utilizzato dai faraoni tra la fine del III e la metà del II
millennio a.C. per le spedizioni verso la Terra di Punt
(Bard, Fattovich 2007; 2010
a
; 2010
b
; Bard
et al.
2008;
Fattovich 2008).
Gli scavi della spedizione hanno permesso di
identificare diversi tipi di strutture: tumuli e strutture
circolari di pietra, strutture ipogee, fosse circolari,
concentrazioni di buchi per palo, focolari di varie
dimensioni e possibili scivoli per navi. Sono stati anche
rinvenuti resti cospicui di tavole, mortase e tenoni, corde
e ancore. Sono stati distinti in particolare due settori
principali: uno orientale lungo la costa dove si
svolgevano soprattutto attività rituali (Mersa Gawasis) e
uno occidentale con evidenze di resti di navi sulla
sommità e lungo la terrazza di corallo, dove si
svolgevano le attività logistiche e amministrative (Wadi
Gawasis). Il vasellame e numerose stele iscritte hanno
dimostrato che il sito fu usato frequentemente nel Medio
Regno, ma era stato anche frequentato alla fine
dell’Antico e agli inizi del Nuovo Regno. Indagini
geologiche hanno messo in evidenza che il sito era al
margine di una paleolaguna che offriva riparo per le navi.
back to Ethiopia in 2007, providing Ethiopian authorities
with evidence for urbanMaster Plan of the modern town,
and training tourist guides for the Aksum Culture and
Tourism office.
In 2001 a UNO/BU Joint Archaeological Expedition
in Egypt was organized under the direction of Kathryn
A. Bard and myself in order to investigate the
Pharaonic harbour for seafaring expeditions to Punt at
Mersa/Wadi Gawasis, on the Red Sea coast in the 3rd-
2nd millennia BC. Ten field season have been
conducted from 2001 to 2011 (Bard, Fattovich 2007;
2010
a
, 2010
b
; Bard
et al.
2008; Fattovich 2008).
The excavations at Mersa/Wadi Gawasis identified
different types of structures, which were related with
the seafaring expeditions: tumuli and stone circles,
rock-cut galleries and chambers, foundations of small
circular huts or tends, postholes, hearths with different
size, and ship slide-ways, as well as many remains of
discarded timber from the ships, ropes and anchors.
The site was divided into an eastern area along the sea
shore, where small shrines were erected (Mersa
Gawasis), and a western area along the wadi, where
logistical facilities were located and administrative
activities were practiced (Wadi Gawasis). Ceramics
and inscribed steles demonstrated that the harbour was
mainly used in the Middle Kingdom, but was also
frequented in the late Old Kingdom and early New
Kingdom.
Geological investigation demonstrated that the harbour
was located at the northern edge of a paleolagoon which
provided ships with a very good shelter.
The ships were built with a mixed sewing and joining
technology, using cedar, pine and oak from Lebanon,
and acacia and sycamore from the valley. The products
from Punt were carried in boxes of acacia.
Imported materials, moreover, included ceramics
from the Eritrean-Sudanese lowlands, Eritrean coast
R
ODOLFO
F
ATTOVICH
L’attività archeologica de ‘L’Orientale’in Africa / The Archaeological Activity of ‘L’Orientale’in Africa
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